Sulla distorsione e banalizzazione della Shoah

Una dichiarazione dell’Osservatorio Antisemitismo della Fondazione CDEC

L’uso distorto e la banalizzazione della Shoah costituiscono un insulto alla memoria delle vittime e dei sopravvissuti, intaccano la comprensione della storia, nutrono teorie cospirative e neo-nazionaliste, traghettano antiscientismo, sovranismo, negazione della Shoah, antisemitismo, e sono distruttive dei valori di democrazia e libertà su cui sinora si è basata la società contemporanea.

Nel corso dell’ultimo decennio distorsione e banalizzazione della Shoah sono aumentate a dismisura in vari ambiti, l’Osservatorio antisemitismo ne ha registrati numerosi casi nel corso degli anni, eccone alcuni: nel 2014 Beppe Grillo riscrive sul suo blog la poesia “Se questo è un uomo” di Primo Levi[1], nel 2017 l’allora Ministro della sanità Lorenzin viene rappresentata come una nazista per la sua politica di obbligo vaccinale per i bambini[2], nel 2018 un governatore di regione paragona il suo partito agli «ebrei negli anni delle leggi razziali»[3].

La banalizzazione ha trovato il suo ambiente ideale nel web sociale, come emerge dai periodici studi condotti dall’Osservatorio antisemitismo: nell’agosto 2020 su TikTok è stata rilevata la presenza di molteplici video con protagonisti giovanissimi – in maggioranza ragazze – che si fingevano vittime delle persecuzioni hitleriane, alcuni sembravano avere l’intenzione di condividere coi coetanei la storia della Shoah, ma altri sembravano avere l’intenzione di irriderla[4]. Perché tanta bruttezza? Perché questa pornografia del dolore? Luglio 2021, su gruppi anti-vaccinisti di Telegram emergono frequentemente strumentalizzazioni e corto circuiti logici: i non vaccinati si paragonano agli ebrei, e allo stesso tempo propongono teorie della cospirazione che accusano gli ebrei di essere responsabili della pandemia.

L’abuso dei termini “Olocausto” o “Shoah” intacca la considerazione di suprema gravità dei crimini che essi rappresentano, e la loro deformazione deriva da ignoranza, mancanza di sensibilità, e dall’intento di manipolare e strumentalizzare l’opinione pubblica verso derive antidemocratiche.

È necessario opporsi a tutto ciò con confutazioni basate sui fatti e attraverso campagne mediatiche efficaci, poiché – nuovamente – gli ebrei vengono rappresentati come simbolo della vittima.

Quanto siamo corresponsabili involontari di questo immaginario? Ma soprattutto, come possiamo d’ora in poi contrastarlo?

Strumenti utili per contrastare questi fenomeni sono i due nuovi documenti IHRA:

Entrambi disponibili sul sito del Ministero dell’Istruzione.


[1] https://www.osservatorioantisemitismo.it/episodi-di-antisemitismo-in-italia/beppe-grillo-posta-sul-suo-blog-un-fotomontaggio-antisemita/?hilite=%27beppe%27%2C%27grillo%27%2C%27primo%27%2C%27levi%27

[2] https://www.osservatorioantisemitismo.it/articoli/banalizzazione-della-shoah-in-finzione-anti-vaccini/?hilite=%27lorenzin%27

[3] https://www.osservatorioantisemitismo.it/articoli/il-presidente-della-regione-campania-paragona-il-pd-agli-ebrei-nel-38/?hilite=%27governatore%27

[4] https://www.osservatorioantisemitismo.it/articoli/betti-guetta-e-murilo-henrique-cambruzzi-dellosservatorio-antisemitismo-della-fondazione-cdec-commentano-il-fenomeno-dei-giovanissimi-utenti-di-tiktok-che-creano-video-in-cui-fingono-di-esser/