La Fondazione CDEC ricorda Nedo Fiano come fratello e guida, il cui esempio continuerà ad accompagnarci nel nostro lavoro di ricerca e documentazione. Sta a noi il compito di conservare, tramandare e diffondere la sua testimonianza e mantenere sempre viva la sua memoria. Sulla nostra digital library offriamo una delle sue prime testimonianze audio, dove intervistato da Liliana Picciotto per il progetto “Ricerca della Deportazione”, Fiano racconta delle persecuzioni in Italia e della deportazione ad Auschwitz.
Nedo Fiano nacque a Firenze il 22 aprile 1925, figlio di Olderigo e Nella Castiglioni; aveva un fratello maggiore, Enzo. Nel 1939 Nedo Fiano fu espulso da scuola a causa delle leggi razziali e frequentò i corsi organizzati dalla comunità ebraica; suo padre fu assunto da un cugino che aveva una tintoria a Prato, mentre suo fratello Enzo continuò a lavorare come portiere in un albergo di Firenze. Dopo l’8 settembre Nedo Fiano ed i genitori si nascosero per un paio di mesi in via de’ Bardi a Firenze; continuarono ad uscire e usare i loro documenti. Nedo Fiano fu arrestato ai primi di febbraio del 1944 a Firenze, in via Cavour, da un italiano in borghese; fu portato in commissariato, poi trasferito in carcere dove rimase fino a fine marzo, e quindi trasferito in treno a Fossoli. Il resto della famiglia fu preso in tempi diversi: Enzo fu arrestato nei pressi del suo rifugio vicino a via de’ Bardi; anche la moglie ed il figlio furono presi: i coniugi Fiano furono arrestati nel loro nascondiglio. La nonna fu presa nella retata della casa di riposo. Furono presi anche la zia, Lina Fiano Della Torre, il marito Oliviero e i loro due figli. Enzo partì per Auschwitz prima degli altri, mentre Nedo ed i suoi genitori furono deportati insieme il 16 maggio 1944; arrivarono ad Auschwitz il 23 maggio. Nedo Fiano fu destinato al kommando Kanada, adibito alla raccolta dei beni dei prigionieri. Alla fine di ottobre del 1944 fu evacuato in treno a Stutthof, poi a Stuttgart, quindi a Ohrdruf, poi a Buchenwald.