Il mio terzo mestiere. Primo Levi e gli studenti

Locandina del Seminario di aggiornamento per docenti. 
Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, 26 novembre 2019


Il mio terzo mestiere. Primo Levi e gli studenti
è un corso di aggiornamento per docenti, valido ai fini della formazione, svoltosi lo scorso 28 novembre 2019 a Milano.
È stato organizzato in collaborazione con l’Associazione Figli della Shoah, Centro Internazionale di Studi Primo Levi, Università Cattolica del Sacro Cuore, in occasione del centenario della nascita di Primo Levi. 
Sono stati presentati approfondimenti e spunti didattici sull’opera di testimonianza del grande scrittore e sul suo rapporto con gli studenti, ponendo particolare attenzione alle sue opere letterarie, al suo messaggio universale contro ogni forma di intolleranza e razzismo.

Sono intervenuti Domenico Scarpa, Fabio Levi, Milena Santerini, Martina Mengoni, Roberta Mori e Giovanni Pietro Vitali. Era presente la senatrice a vita Liliana Segre.  


Abstract degli interventi

Domenico Scarpa, Chi era Primo Levi
«Sono un uomo normale di buona memoria che è incappato in un vortice, che ne è uscito più per fortuna che per virtù, e che da allora conserva una certa curiosità per i vortici, grandi e piccoli, metaforici e materiali.»

Per la loro esattezza, incisività e ironia, queste parole di Levi sono una sintesi della sua vita e della sua opera. Primo Levi è ormai riconosciuto in tutto il mondo non solo come uno fra i maggiori testimoni di Auschwitz, ma come uno scrittore di vivido talento linguistico e di multiforme energia immaginativa, e come un uomo di pensiero capace di innescare con ciascuno dei suoi lettori un dialogo limpido, appassionato, arguto. Quelle parole sono un’ottima guida per capire chi era primo Levi, anzi, chi è Primo Levi.

Nota biografica: Domenico Scarpa, consulente del Centro internazionale di studi Primo Levi di Torino, ha tenuto con Ann Goldstein la VI Lezione Primo Levi (In un’altra lingua,Einaudi 2015) e curato con Fabio Levi la raccolta di Primo Levi Così fu Auschwitz,e con Roberta Mori l’Album Primo Levi (ivi, 2015 e 2017). Ha scritto le Notes on the Texts per The Complete Works of Primo Levi (Liveright, New York 2015). La sua Bibliografia di Primo Levi 1937-2019 apparirà da Einaudi nel 2020.
Scarpa ha insegnato nelle università di Napoli-L’Orientale e Milano-Bicocca, e presso il Middlebury College (Vermont). Dal 2007 al 2010 è stato ricercatore alla Scuola Normale di Pisa e nel 2013 alla Italian Academy presso Columbia University, New York. Ha pubblicato monografie su Calvino, Natalia Ginzburg e Franco Lucentini, e i saggi Storie avventurose di libri necessari. Per i «Meridiani» Mondadori ha appena curato le Opere di bottega di Fruttero & Lucentini.

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Fabio Levi, Dialoghi. Decima Lezione Primo Levi
Dialoghi: un titolo al plurale. Perché i ragazzi delle scuole, e gli altri, con cui Primo Levi ha ragionato di persona per quarant’anni sono stati innumerevoli; perché i suoi scritti hanno reso possibile uno scambio non meno intenso con un pubblico amplissimo; e poi perché il dialogo interiore fra le diverse anime che abitavano la sua mente non ha mai cessato di produrre nuove idee. Un giorno, parlando della sua condizione in Lager con una giovane studentessa che lo intervistava, Levi ha precisato: “Io sono uno che ha bisogno di comunicare molto, se non riesco a comunicare soffro, ho bisogno di parlare o scrivere, avere se possibile una comunicazione ad andata e ritorno”. Quella frase semplice e sotto tono non conteneva alcun programma, né tanto meno alludeva a un modello di letteratura; esprimeva più che altro un bisogno intimo, destinato però – dopo Auschwitz – a orientare una pratica sempre più raffinata di incontro, di relazione. Una pratica solitaria e inconfondibile che si teneva lontana dagli schemi più ovvi e consolidati.

Nota biografica: Fabio Levi è professore di Storia contemporanea all’Università di Torino ed è direttore del Centro Internazionale di Studi Primo Levi. Ha studiato da molti anni le vicende della persecuzione antiebraica in Italia pubblicando vari libri sul tema. Fra gli altri L’ebreo in oggetto. L’applicazione della normativa antiebraica a Torino 1938-1943 (1991),L’identità imposta. Un padre ebreo di fronte alle leggi razziali di Mussolini (1996), Le case e le cose. La persecuzione degli ebrei torinesi nelle carte dell’EGELI. 1938-1945 (1998), La persecuzione antiebraica dal fascismo al dopoguerra (2009). Quest’anno sono usciti da Einaudi Dialoghi, decima Lezione Primo Levi, e, presso Mondadori, curata con Domenico Scarpa, la raccolta di tutte le dieci Lezioni Primo Levi.

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Roberta Mori, La deontologia del Testimone
Nella sua lunga attività di testimonianza, che copre i quattro decenni compresi tra la prima edizione di Se questo è un uomo (1947) e la pubblicazione de I sommersi e i salvati (1986),Levi non ha mai lasciato nulla al caso: la scelta delle parole, la selezione dei temi da proporre ai lettori o agli ascoltatori, il modo in cui accostarsi ad argomenti difficili, dolorosi eppure imprescindibili. Dai suoi interventi pubblici, dagli articoli e dai saggi sul Lager si traggono preziose indicazioni di metodo, che continuano a essere fonte di ispirazione per chi si occupa di didattica della Shoah.  L’attenzione verso gli interlocutori giovani, in specie se studenti, e un elevato grado di consapevolezza del proprio ruolo educativo e civile, sono due componenti essenziali della deontologia del testimone Levi, così come essa si evince dall’analisi dei testi sia saggistici che narrativi. Un racconto poco noto come “Decodificazione” ( pubblicato su rivista nel 1976, poi in Lilít e altri racconti), nel quale l’autore esplicita i dubbi e i pensieri che accompagnano la relazione formativa con uno studente di simpatie neofasciste, è il punto d’avvio di un percorso che cerca di mettere in luce i cardini della riflessione del testimone in rapporto ai diversi momenti della storia italiana e alla sua stessa vicenda biografica, seguendo il dipanarsi del pensiero di Levi tra le pagine delle sue opere di testimonianza, ma soprattutto tra le righe dei testi che si possono leggere nelle Pagine sparse nel secondo volume delle Opere complete, e delle interviste raccolte nel terzo volume della medesima edizione a cura di Marco Belpoliti. L’intervento si pone l’obiettivo di proporre ai docenti una rapida ricognizione del patrimonio di idee, di problemi e di possibili soluzioni che il lavoro di testimone di Primo Levi lascia al mondo della scuola oggi, a quasi venti anni dall’istituzione del Giorno della Memoria in Italia. 

Nota biografica: Roberta Mori collabora con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi in qualità di responsabile delle iniziative rivolte al mondo scolastico. 
Ha studiato Letteratura italiana contemporanea alla Scuola Normale Superiore di Pisa e Teoria della letteratura all’Università di Verona. Si è occupata della rappresentazione dello spazio nella letteratura con il saggio La rappresentazione dell’altrove nel romanzo italiano del Novecento (Ets, 2008) e ha pubblicato su riviste specialistiche articoli dedicati a Carmelo Samonà, Dino Buzzati, Ennio Flaiano, Luigi Pirandello, Primo Levi. È autrice, insieme a Domenico Scarpa, dell’Album Primo Levi (Einaudi, 2017) e ha curato con Martina Mengoni l’edizione scolastica de I sommersi e i salvati  (Einaudi Scuola, 2019).

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Roberta De Luca, Esperienze didattiche. Cinque lavori su Primo Levi
Saranno presentati cinque lavori didattici su Primo Levi, realizzati nel corso di quattro anni scolastici, da due classi di indirizzo scientifico del Liceo Leonardo da Vinci di Terracina, che attualmente sono giunte al penultimo e ultimo anno di studio. Si cercherà di evidenziare che, nella programmazione didattica di un intero quinquennio, Levi è autore fondamentale, sia come classico del Novecento da studiare in quanto tale, sia come chiave d’accesso alla realtà contemporanea e chiave di lettura di altri autori della letteratura italiana e latina. Per l’esperienza vissuta ad Auschwitz, per la sua poliedricità, per la dimensione centauresca di chimico e scrittore, per la varietà di temi affrontati nella sua opera, Primo Levi si configura quale autore necessario all’apprendimento dei valori che definiscono l’umanità, punto centrale di ogni insegnamento.

Bibliografia:
Primo Levi,  Tutti i racconti, a cura di Marco Belpoliti, Torino, Einaudi 2005 
Primo Levi,  Se questo è un uomo, La tregua, Il sistema periodico, La ricerca delle radici, in  Opere complete, 3 voll., a cura di Marco Belpoliti; indici e bibliografia a cura del Centro Internazionale di Studi Primo Levi, Einaudi, Torino 2016 
Primo Levi,  I sommersi e i salvati, ed. scolastica a cura di Martina Mengoni e Roberta Mori, 2019 Torino, Einaudi scuola
Primo Levi,  Ranocchi sulla luna, a cura di Ernesto Ferrero, Torino, Einaudi 2014
Primo Levi,  «L’intolleranza razziale», 1979 (fotocopie)
Materiali  tratti dal sito del Centro internazionale di studi Primo Levi
Roberta Mori – Domenico Scarpa,  Album Primo Levi,  Torino, Einaudi 2017
Marco Belpoliti,  «Animali»  in Primo Levi, Riga 1997
Francesco Cassata,  Fantascienza?, Torino, Einaudi 2016 («Lezioni Primo Levi»)
Alberto Cavaglion – Paola Valabrega,  “Fioca e un po’ profana”. La voce del sacro in Levi, Torino, Einaudi 2018 (“Lezioni Primo Levi”)

Nota biografica: Roberta De Luca è nata a Formia (Lt) il 03-07-1968 e vive a Itri (Lt). È laureata in Lettere alla Sapienza di Roma con tesi in Storia moderna e diplomata in Pianoforte al Conservatorio di Musica di Latina. Attualmente è docente di italiano e latino al Liceo Leonardo da Vinci di Terracina ed è membro di Redazione del Leonardo Sciascia Web. Dal volume VIII di “Todomodo”, Rivista di studi sciasciani (Olschki editore), è nel team della Direzione Editoriale. Per Italinemo cura lo spoglio della rivista Todomodo.

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Mariella Navone, La voce wikipedia dedicata a Alberto Dalla Volta 
Durante l’anno scolastico 2018/2019 ho partecipato al corso di formazione Wikipedia, la palestra della storia pubblica: Leggere Wikipedia. Scrivere Wikipedia, rivolto a docenti di scuola media superiore e inferiore e promosso da Istoreto (Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della Società contemporanea con sede a Torino).
L’intento del progetto formativo è stato quello di “prendere in carico” alcune voci di storia contemporanea presenti su Wikipedia, analizzarle con  insegnanti e studenti, per individuarne le caratteristiche strutturali e formali e rilevare eventuali problematiche storiografiche o rappresentazioni fuorvianti.  Inoltre è stata offerta la possibilità di redigere una voce nuova su figure o situazioni, che, nonostante fossero ritenute significative nella storia del ‘900, non avevano ancora trovato spazio su Wikipedia.
Rassicurata dalla certezza del supporto di un tutor, che avrebbe vigilato e guidato lo svolgimento del lavoro, ho coinvolto la Terza E Linguistico del Liceo Santorre di Santarosa di Torino, in cui allora insegnavo Storia e Filosofia  e con i ragazzi  ho scelto di approfondire la  conoscenza di Alberto Dalla Volta, amico fraterno di Primo Levi ad Auschwitz. 
Assistiti dalla dott.ssa Mori del Centro Studi Primo Levi, attraverso l’approccio con la storia personale di Alberto, abbiamo capito l’importanza e la necessità del rigore metodologico e dell’onestà intellettuale, da impiegare  nell’ analisi delle fonti. 
Abbiamo anche sperimentato la difficoltà  di costruire un canovaccio  corretto, coerente, completo e accattivante, seppur il più possibile oggettivo nei contenuti e rispettoso  dei 5 pilastri di Wikipedia.
Infine le fasi di redazione e di pubblicazione  sono state certamente le più impegnative, perché il rigore e l’imparzialità del linguaggio e la rigidità delle procedure richieste hanno talvolta messo a dura prova la pazienza e la costanza soprattutto degli studenti.
Il risultato finale è stato però molto soddisfacente.
Vedere pubblicata su Wikipedia la voce Alberto Dalla Volta è stato emozionante per tutti.
Al termine dell’esperienza gli stessi ragazzi hanno evidenziato quanto l’impegno e la pazienza profusi abbiano permesso di guardare alla storia e alla letteratura con uno sguardo rinnovato e più curioso e di aver acquisito la consapevolezza che la collaborazione tra pari, sotto la guida di un esperto, alimenta la tenacia e rende fortemente produttivi.
Infine è doveroso riconoscere che man mano che il percorso procedeva e la conoscenza e la narrazione diventavano  più complete  ed esaustive,  Alberto Dalla Volta sembrava  rivivere.
La sua amicizia con Primo Levi, cresciuta in campo di sterminio, era stata capace di tenere accesa una fiammella di umanità nel buio della disumanità più totale. 
A distanza di tempo  il  rapporto fraterno tra i due amici poco alla volta ha coinvolto anche noi, ci ha resi parte integrante di quella amicizia e ci ha sollecitato a tenere viva la coscienza, a rimanere umani e capaci di riconoscere ciò che inferno non è in qualsiasi situazione, anche la peggiore.
https://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_Dalla_Volta

Nota biografica: M. R. Mariella Navone nasce a Chieri il 24 agosto 1966.
Frequenta il Liceo Classico Cesare Balbo della sua città e il 27 novembre1989 si laurea in Pedagogia presso la Facoltà di Magistero di Torino con una tesi dal titolo La formazione professionale femminile in Don Bosco e nell’esperienza salesiana, che oltre alla votazione di 110/110, ottiene il 2^ posto dell’inerente concorso nazionale per tesi di laurea, bandito dai Salesiani nel 1988 in occasione del centenario della morte del loro fondatore.
Madre di tre figli, attiva nel volontariato, sensibile alle problematiche giovanili, curiosa  e convinta sostenitrice della necessità della formazione e della promozione culturale, soprattutto tra i giovani,  si è dedicata all’insegnamento della Filosofia, della Storia e delle Scienze dell’educazione, dapprima presso l’Istituto paritario Maria Mazzarello di Torino e poi, in seguito al passaggio in ruolo, in vari licei torinesi, tra cui il liceo Linguistico Santorre di Santarosa.
Attualmente è titolare presso il Liceo Giordano Bruno e presta servizio distaccato presso l’USR di Torino, dove si occupa di formazione docenti.

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Gabriella D’Arrigo, Progetto “Primo Levi, la strenua chiarezza”
Verrà presentato il progetto Primo Levi, la strenua chiarezza realizzato, nell’anno scolastico 2018-2019, dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi in collaborazione con la Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo. Il progetto è stato rivolto agli insegnanti e agli studenti di classi terze della scuola secondaria di primo grado. All’iniziativa hanno aderito otto classi appartenenti a tre diversi regioni (Piemonte, Lombardia e Liguria), a cui Primo Levi è stato presentato a “trecentosessanta gradi” nelle molteplici vesti di studente, chimico, deportato,  scrittore, testimone, amico, alpinista. Alla formazione storico-letteraria curata dal Centro si è affiancata una formazione “tecnologica” affidata all’Associazione Diskolé in quanto si è chiesto agli studenti di realizzare dei prodotti digitali riguardanti la figura di Primo Levi.  
Attraverso l’illustrazione di tale progetto, si cercherà di sottolineare la possibilità di affrontare nella scuola secondaria di 1° grado un autore come Primo Levi, la cui poliedricità permette di trovare la giusta “chiave” per suscitare l’interesse anche di alunni molto giovani.      

Bibliografia
Primo Levi, Ad ora incerta (le poesie Shemà, Buna, Un mestiere, Alzarsi, I gabbiani di Settimo), in Opere complete, vol. II, a cura di Marco Belpoliti, Torino, Einaudi 2016.
Primo Levi, Il sistema periodico (i racconti Idrogeno, Zinco, Ferro, Nichel, Fosforo, Oro, Cerio, Cromo, Uranio), in Opere complete, vol. I cit.
Primo Levi, Se questo è un uomo (in particolare i brani riferiti  al “lutto dei Gattegno”, alle figure di Alberto, Lorenzo e Steinlauf, i capitoli Esame di chimica e Il canto di Ulisse e l’Appendice) in Opere complete, vol. I cit. 
Primo Levi, La tregua (le figure di Cesare, Leonardo, Galina, Hurbinek), in Opere complete, vol. I cit.
Primo Levi, La carne dell’orso, in Opere complete, vol. II, a cura di Marco Belpoliti, Torino, Einaudi 2016.
Primo Levi, Fine settimana, in Opere complete, vol. II cit.
Primo Levi, A Mario e a Nuto, in Opere complete, vol. II cit.,  Einaudi.
Primo Levi, L’altrui mestiere (in particolare i saggi Ex chimico e Il segno del chimico), in Opere complete, vol. II cit.
Primo Levi, La chiave a stella (in particolare il capitolo Batter la lastra), in Opere complete, vol. I cit.

Nota biografica: Gabriella D’Arrigo è nata a Ciriè (TO) il 30/09/1975 e vive a Lanzo Torinese (TO). Laureata in  Lettere moderne con tesi in Lingua e Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Torino, dal 2000 insegna italiano, storia e geografia nella scuola secondaria di primo grado e dal 2006 è in servizio presso l’IC di Lanzo Torinese. Negli anni scolastici 2016-2017 e 2017-2018 ha seguito i corsi di formazione  e di co-progettazione didattica organizzati dall’Istituto piemontese per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea “Giorgio Agosti” di Torino riguardanti la lettura e la scrittura dell’enciclopedia on-line Wikipedia. Conseguentemente ha pubblicato con le sue classi su tale enciclopedia  le voci biografiche  “Ines Poggetto” e “Moise Poggetto”. Nell’anno scolastico 2018-2019 ha collaborato con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi per il progetto Primo Levi, la strenua chiarezza. Attualmente è ancora impegnata con il Centro per la realizzazione di una nuova iniziativa sempre rivolta al mondo scolastico della scuola secondaria di 1° grado riguardante la figura di Levi autore de Il sistema periodico e di racconti di fantascienza.     

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Martina Mengoni, I sommersi e i salvati: presentazione dell’edizione scolastica
Nel 1973 Primo Levi pubblicò un’edizione scolastica di Se questo è un uomo all’interno della collana einaudiana “Letture per la scuola media”. Si inseriva in una serie di edizioni commentate per le scuole che Levi curava personalmente: La tregua (1965), Il sistema periodico(1979), La chiave a stella (nel 1983, con commento di Gian Luigi Beccaria supervisionato dallo stesso Levi). Per Se questo è un uomo lo scrittore aveva progettato, oltre alle note, una serie di strumenti allo scopo di fornire ai giovani lettori informazioni sui Lager nazisti e sulla geografia e la storia europee tra il 1918 e il 1945: una prefazione, due carte geografiche dei campi di concentramento e sterminio europei, una bibliografia essenziale e un apparato di esercizi di comprensione e analisi.
Nel proporre agli studenti delle scuole superiori la prima edizione scolastica de I sommersi e i salvati, pubblicata nella primavera di quest’anno per Einaudi Scuola (a oltre trent’anni dalla sua prima pubblicazione, avvenuta nel 1986), Roberta Mori ed io abbiamo provato a fare tesoro delle indicazioni provenienti dal lavoro di autocommento e curatela svolto da Levi, cercando di adattarle alla didattica e alla scuola odierna.
L’intervento vuole offrire una ricognizione sul lavoro che ha portato a questa edizione, sulla scelta del tipo di annotazione, sulle appendici, sui percorsi proposti per studenti e docenti, e su come questi possano costruire un dialogo non solo con i programmi didattici delle scuole ma anche con l’opera di Levi nel suo complesso, in cui è rintracciabile e chiaro, in modo sia diacronico che tematico, il filone del suo terzo mestiere, ovvero il dialogo mai interrotto con gli studenti e i lettori più giovani.  

Martina Mengoni è Assistente in Letteratura Italiana all’Università di Berna e lavora con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi e l’Università di Torino a un progetto sulla bibliografia di Primo Levi. Ha ottenuto il suo primo PhD in Studi Culturali alla Scuola Alti Studi San Carlo di Modena e il suo secondo PhD in Letteratura Italiana e Filologia moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha pubblicato Primo Levi e i tedeschi (Einaudi, 2017) e vari studi su Levi e sulla letteratura italiana antifascista.