L’archivio della Fondazione CDEC raccoglie documenti inerenti la storia degli ebrei in Italia dall’età dell’Emancipazione fino ai giorni nostri; più specialmente documenti per la storia e le vicende degli ebrei in Italia durante il periodo fascista, l’occupazione tedesca, la Shoah in Italia.
Tale documentazione è costituita da materiali sia cartacei, sia digitali . I fondi e le collezioni più recenti sono spesso solo in formato digitale, talvolta ibrido – a seconda dei produttori degli archivi stessi o delle scelte operate dai donatori.
La documentazione cartacea ad oggi è costituita da oltre 300 metri lineari di materiale (ordinato, in corso di ordinamento o non ancora ordinato) che comprende per lo più testimonianze, carte personali, diari e memorie, fotografie. Fanno parte di questi anche le varie collezioni di documenti create dai ricercatori della Fondazione CDEC nel corso dei loro studi.
I fondi e le collezioni digitali sono più spesso raccolte di materiale fotografico che documentano la vita, le attività (ma anche i luoghi ) degli ebrei in Italia, dalla fine dell’800 lungo tutto il ‘900 fino ad oggi. Il patrimonio fotografico digitale è costituito ad oggi da circa 40.000 immagini digitali.
Gli audiovisivi costituiscono un altro importante tassello del patrimonio archivistico della Fondazione CDEC. Si tratta delle registrazioni – su audiocassetta, Betacam o Minidv- delle interviste a testimoni della Shoah e della storia del Novecento, in Europa e nel Mediterraneo. Questo materiale è stato digitalizzato grazie a speciali progetti di finanziamento (Cariplo, Claims Conference) e più recentemente grazie ad una convenzione con gli archivi dello Yad Vashem. Negli ultimi anni le registrazioni audiovisive vengono realizzate direttamente su supporto digitale nativo.
Il riordino e l’inventariazione di tutto questo materiale è tuttora in corso; gli inventari e le descrizioni catalografiche di alcuni dei fondi più importanti sono già pubblicati sulla Digital Library della Fondazione CDEC nelle sezioni Archivio, Fototeca, Audiovisivi.
Servizi
Consulenza e consultazione in sede, su appuntamento.
Le richieste di informazioni e l’invio di documenti verranno evase, fin dove possibile, per via telematica.
Siti collegati
http://digital-library.cdec.it
Contatti
Laura Brazzo, Responsabile Archivio e Digital Library
Alessandra Borgese, Referente patrimonio audiovisivo
Paola Cipolla, Referente patrimonio documentale
Daniela Scala, Referente patrimonio fotografico
archiviostorico@cdec.it
tel. +3902316338
Accesso all’Archivio
L’Archivio storico offre l’accesso alla consultazione del proprio patrimonio documentario secondo la normativa vigente. L’accesso all’Archivio è consentito nel rispetto delle norme previste dal Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti dei dati personali per scopi storici formulato dal Garante per la protezione dei dati personali (Provvedimento n. 8/P del 14 marzo 2001, artt. 1 e 5 e futuri aggiornamenti e variazioni).
Modalità di accesso
L’accesso alla consultazione dei documenti dell’Archivio è consentito previo appuntamento, negli orari di apertura dell’Istituto. Per accedere l’utente è tenuto a compilare il Modulo di accesso all’archivio in cui andranno indicati nome e cognome, indirizzi e recapiti, eventuali Istituti, Associazioni ed enti per cui si svolge la ricerca, oggetto e finalità della ricerca. Previa autorizzazione del Responsabile dell’Archivio, l’utente avrà libero accesso agli inventari e alla risorse. Avrà inoltre il supporto e la consulenza del personale dell’Archivio.
Consultazione
La documentazione va richiesta direttamente al personale dell’archivio. L’utente può effettuare sino a tre richieste contemporaneamente. Le unità archivistiche sono tutte consultabili previo il rispetto delle condizioni sinora indicate ad esclusione di quelle classificate riservate dalla Fondazione per le quali si applicano i limiti cronologici previsti dalle norme vigenti per la consultazione degli Archivi di Stato.
Norme di comportamento per la consultazione
I documenti richiesti in consultazione vanno trattati con il massimo riguardo. L’utente non deve alterare in alcun modo l’ordine delle unità documentarie consultate, apporre segni o appunti sulle stesse o appoggiare fogli o altre materiale sui documenti. Nella sala di studio è consentito l’uso di personal computer e di attrezzature di proprietà dell’utente. Non è consentita la riproduzione dei documenti con mezzi fotografici propri.
Servizi di riproduzione
L’utente può richiedere, ove necessario ai fini della ricerca, la riproduzione dei documenti mediante fotocopia. Sono consentite fotocopie per un massimo di 20 al giorno. I documenti privi di liberatoria certa, sono esclusi dalla riproduzione. I costi di riproduzione delle unità documentarie sono rimessi a carico dell’utente.
Utilizzo della documentazione dell’Archivio
L’utente è tenuto a utilizzare il materiale riprodotto solo per le finalità della ricerca indicata al momento dell’accesso all’Archivio. La pubblicazione parziale o integrale dei documenti deve essere concordata con il responsabile dell’Archivio. L’utilizzazione non autorizzata della documentazione conservata dall’Archivio della Fondazione è perseguibile a termine di legge. L’utente è altresì tenuto ad inviare alla Fondazione copia dell’eventuale pubblicazione in cui sia stato utilizzato o anche citato materiale archivistico conservato dalla Fondazione. La citazione dei documenti utilizzati deve essere corredata dall’esplicito riferimento al fondo archivistico di appartenenza, compreso il numero di busta e il fascicolo.
Per tutto quanto non sia precisato nel presente regolamento, si rinvia alla normativa vigente in materia di Archivi di Stato (in particolare il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, Codice dei beni culturali e del paesaggio ).