Ogni volta che un donatore o una donatrice ci consegnano i propri documenti ci troviamo di fronte all’entusiasmo di scoprire nuove informazioni, consultare foto d’epoca, studiare nuovi dettagli utili alla ricostruzione storica e immergerci in vicissitudini uniche. Capita poi che le carte che riceviamo vadano ad integrare materiali già presenti in Archivio, completando e arricchendo le informazioni acquisite. E così i fondi, sui nostri scaffali e ancor più nella loro versione digitale in Digital Library, “si parlano” e si completano a vicenda, a dimostrare il valore dei documenti del nostro Archivio nel loro insieme.
Nei primi giorni di marzo, per una straordinaria coincidenza, ci sono stati donati due fondi complementari: il fondo completo, costituito da fotografie e carte di famiglia appartenenti a Margarethe Weissenstein De Francesco detta Grete e nuove carte donate da Bruno Segre – già membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione CDEC – che si sono aggiunte al fondo a lui intitolato in passato. Il fatto sorprendente è che tra la documentazione cartacea recentemente rinvenuta da Bruno Segre figura un insieme di lettere inviate a sua madre, Kathleen Keegan, proprio da Grete Weissenstein De Francesco.
La corrispondenza tra le due donne, legate da un rapporto di profonda amicizia, risale al periodo 1940-1943 ed è scritta in tedesco in un linguaggio semi-cifrato, per eludere la censura; le lettere sono state trasmesse alla studiosa Elisabeth Galvan, già impegnata in ricerche su Grete Weissenstein De Francesco e che, oltre a tradurre le lettere, sta studiando il linguaggio utilizzato dalle due donne per aggirare il sistema di censura. Ad oggi, non sono invece state ritrovate le lettere scritte da Kathleen Keegan Segre a Grete Weissenstein De Francesco, che permetterebbero di completare il carteggio.
Grazie alla documentazione recentemente acquisita dalla Fondazione CDEC è stato possibile raccogliere nuove informazioni sull’affascinante figura di Grete Weissenstein De Francesco: ebrea, intellettuale, giornalista, scrittrice e antifascista, amica tra gli altri di Thomas Mann e Walter Benjamin, deportata e morta nel campo di concentramento di Ravensbrück. Ad oggi è ricordata in particolare per la pubblicazione del saggio “Il potere del ciarlatano”, una critica metaforica della figura del dittatore moderno pubblicata in Germania nel 1937 e in Italiano nel 2021 per Neri Pozza.
Le carte donate all’Archivio includono diverse fotografie di Grete, di cui fino ad oggi non era mai stato pubblicato alcun ritratto e di cui proponiamo un’anteprima assoluta.
I nuovi materiali acquisiti sono attualmente in fase di riordino e lavorazione e anticipano altre sfumature di questa figura poco conosciuta le cui vicende biografiche e intellettuali suscitano grande curiosità. A presto, con nuove informazioni su questa appassionante storia…