16 Ottobre 1943 – Il biglietto dei coniugi Passigli

«Dovrei farvi un rimprovero per non averci mandato ieri gli indumenti, cosa che ci farebbero tanto comodo e bisogno così nudi e leggeri come siamo; ma non lo faccio e vi auguro ogni bene per sempre a voi e alle bimbe». Dal biglietto di Guido Passigli inviato il 17 ottobre 1943.

Nel nostro Archivio abbiamo la fortuna e la responsabilità di conservare documenti originali, materiali di straordinario valore storico che testimoniano e documentano la storia degli ebrei italiani. Tra questi, nell’anniversario della retata al ghetto di Roma del 16 ottobre 1943, pubblichiamo l’unico documento (a nostra conoscenza oggi) che uscì dal Collegio militare dove gli ebrei arrestati furono rinchiusi per diversi giorni. Si tratta di un biglietto scritto dai coniugi Guido e Virginia Passigli inviato alla nuora Cesarina Chiara al suo indirizzo, dove furono catturati. Nell’introduzione al libro “La Comitiva” edito da Giuntina nel 2021, Liliana Picciotto, storica della Fondazione CDEC contestualizza il valore di questo documento:

«Attraverso di esso guardiamo dal di dentro alla situazione di confusione, di paura e di disorientamento delle vittime, ignare che dopo due giorni sarebbero state caricate, in condizioni disumane, su un treno per “ignota destinazione”. La  detenzione degli arrestati il 16 ottobre durò più di una cinquantina di ore, dalle  5,30 dell’alba del primo giorno per i primi arrestati (ore 14 per gli ultimi, dato che la retata ebbe termine a quell’ora), alle ore 19 della sera del 18 ottobre, ora della partenza dalla stazione secondaria di Roma, Tiburtina, lontana da sguardi indiscreti. In queste terribili ore le disgraziate famiglie vennero separate dal resto dei loro parenti rimasti nascosti in città, dalla cittadinanza e  dal clero di Roma. Il messaggio scritto da Guido e da Virginia Passigli, chissà affidato a chi, come sottolinea l’autore di questo libro, deve essere stato scritto nella giornata del 17, quando i misti erano già stati rilasciati la sera precedente. Possiamo immaginare che i 1.022 ebrei rimasti in mano nazista erano intontiti e persi d’animo. Probabilmente, avevano già capito che non c’era piu scampo, chi doveva essere liberato lo era già stato. Solo allora, i coniugi Passigli scrissero le loro ultime volontà  e il loro commiato dai vivi e dalle persone care».

Trascrizione del messaggio di Virginia Passigli:

Carissimi, sono realmente molto calma per quanto veda la situazione di tutti più tragica di quello che credono gli altri. Noi abbiamo poco da perdere! Soprattutto non sapere nulla della nostra adorata Minnie e di come si sono svolte le cose per Albana [e] carissimo bimbo e gli altri parenti.
Scrivo male perché ritta.
Capisco come non abbiate potuto farci avere gli indumenti dato il vostro stato d’animo. E Maria? Poverina! Come sarà rimasta male. Baciatela per me come tutti i cari parenti a cui mando un affettuoso saluto. Ci rivedremo? Iddio solo lo sa. Ci ha dato la grazia per Lellino e spero ci darà anche questa! Vi abbraccio con tutto il mio affetto,

Trascrizione del biglietto di Guido Passigli:

Il testamento ti prego di farlo avere all’avv. Funaro e ti prego pure scrivere ad Albana tutti i dettagli e dirle che pensiamo tanto a lei e al bimbo e che le vorremo sempre tanto bene. Se si risposerà, come è facile, cosa più che giusta, che si attenga a quanto desiderava Lellino in merito alla casa e che cerchi di unirsi a una persona che dia garanzia di voler bene e interessarsi del bimbo, di dare a lei felicità e di non innamorarsi dei suoi soldi.

Non potete immaginare il nostro dolore al pensiero di non potere più rivedere Minnie e i due bimbi, uniche consolazioni che ci restano.
Vi bacio forte forte con le bimbe,

Alla 2a ti prego di scriverle subito per informarla, prepararla, avvisarla della nostra situazione, assicurandola che ho scritto in suo favore. A tale proposito l’avv. Funaro sarà l’esecutore testamentario e lui giudicherà quando opportuno di leggerlo ed [ ….]
Alla 1a cercate di telegrafarle o scriverle, se possibile preparandola a tutto… Virginia si fa forza per comunicarmela, ma io le leggo internamente prima che parli.
Dovrei farvi un rimprovero per non averci mandato ieri gli indumenti, cosa che ci farebbero tanto comodo e bisogno così nudi e leggeri come siamo; ma non lo faccio e vi auguro ogni bene per sempre a voi e alle bimbe. Ieri saranno venuti almeno 100 pacchi.

*I documenti sono stati donati alla Fondazione CDEC da Guidobaldo Passigli nel 2018